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Campagna di comunicazione | Regione Emilia-Romagna
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Mona Lisa Smile è un progetto di digital training finanziato dal Programma UE Erasmus+. È rivolto alla comunità medico-scientifica internazionale per promuovere il riconoscimento dei sintomi dell’endometriosi nell’età adolescenziale.
Le Dottoresse Simona Del Forno e Giulia Borghese dell’IRCCS Policlinico S.Orsola di Bologna erano alla ricerca di un fornitore capace di comprendere valori ed obiettivi del progetto di formazione digitale, per restituirne un’identità forte, originale e connotante mantenendo il tono autorevole, d’obbligo in ambito scientifico.
Grazie alle numerose collaborazioni con enti della Pubblica Amministrazione, abbiamo potuto occuparci quindi del sistema di identità visiva del progetto, oltre a costituire e coordinare la squadra di professionisti coinvolti, interagendo con la content strategist Sara Beltrami, coinvolta direttamente dal Comitato Tecnico Scientifico di Mona Lisa Smile.
Dobbiamo essere sincere, il riferimento al quadro più iconico, e altrettanto inflazionato, della storia dell’arte, proposto dal team di progetto, in un primo momento ci ha lasciate un po’ perplesse. Da un punto di vista visivo, l’effetto “souvenir” era un rischio fortissimo!
Ma le parole del Professor Ivo Bronsen ci hanno fatto capire il valore di questa citazione, che si è poi rivelata la chiave di volta di tutta la proposta creativa: Bronsen compara l’endometriosi nell’adolescendte al sorriso della Monnalisa, perché ugualmente enigmatica, difficile da descrivere per la paziente e da interpretare per chi ha il compito di curarla.
Per creare un’identità versatile, abbiamo identificato nella tipografia l’elemento di coordinazione principale, che con le sue numerose varianti per lettera, ci ha permesso di:
Nel marchio, il sorriso è presente in forma estremamente stilizzata: la linea, che introduce l’utilizzo dei segni grafici nel sistema di comunicazione del progetto, rappresenta la deduzione, il collegamento fra i vari elementi che portano il o la diagnosta a riconoscere precocemente la patologia.
Nella scelta del colore siamo tornate a citare la peculiarità del sorriso della Gioconda, grazie ad una tinta forte ma poco definibile: non è rosso, non è arancio, ma non è nemmeno rosa. Il giallo – bandiera della sensibilizzazione sull’endometriosi – rimane fra le cromie secondarie ed è associato al racconto della patologia in senso lato.
“Riconoscere”, la parola chiave del concept di comunicazione studiato da Giulia Zamboni, ci ha permesso di citare visivamente l’opera in maniera funzionale alla comprensione del messaggio.
La tipografia torna ad essere protagonista anche nel key-visual: il punto interrogativo è la forma che mette in relazione il sorriso dell’opera con il volto di una potenziale paziente che, come la Monnalisa, instaura con l’osservatore un dialogo fatto di sguardi.
I template grafici per il canale Instagram sono stati progettati per permettere una gestione autonoma del piano editoriale. Stessa formula per il sito promozionale, progettato e sviluppato da Giulia Bardelli di Studio But Maybe, integrato con UniBook, la piattaforma di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna dedicata alla diffusione di MOOC (Massive Open Online Courses) creati direttamente dall’ateneo o finanziati, come in questo caso, da progetti della Comunità Europea.
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